Con sentenza del 23 febbraio 2024, il Tribunale di Catania, V Sez. Civ.., ha condannato la Unipol Sai Assicurazioni, quale impresa designata per la regione Sicilia alla liquidazione dei sinistri a carico del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, a pagare una somma di oltre 300 mila € a titolo di risarcimento del danno ai figli di un uomo travolto da un veicolo pirata e morto nel 2012, dopo oltre un mese di dolorosa agonia.
Il procedimento è stato avviato dai familiari con l’assistenza dell’Avv. Stefano Galofaro, dello Studio legale Galofaro.
Accertata in giudizio l’esclusiva riconducibilità causale del decesso della vittima con il sinistro provocato dal veicolo rimasto ignoto, il Tribunale di Catania – Sezione V civ. ha in primo luogo riconosciuto in favore dei figli il diritto al risarcimento iure proprio per danno parentale, ossia del pregiudizio costituito dal non potere più godere della presenza e del rapporto personale con il congiunto defunto e, di conseguenza, nell’irrimediabile distruzione di un sistema di vita basato sull’affettività e sulla condivisione con il medesimo. Per tale voce di danno, il Tribunale etneo ha condannato la Unipol Sai Ass.ni n.q. al pagamento in favore dei figli della somma di € 121.140.00 ciascuno, oltre interessi legali fino al soddisfo.
I giudici, inoltre, hanno anche riconosciuto il diritto al risarcimento del danno biologico terminale, in considerazione della lucida agonia vissuta dal de cuius, essendo il decesso di quest’ultimo avvenuto dopo un apprezzabile lasso di tempo dalle lesioni patite. Per tale posta di danno, il Tribunale ha riconosciuto in favore degli istanti la somma di € 51.373.00, oltre interessi al soddisfo.
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